Cos’è la Direttiva Whistleblowing?
La Direttiva (UE) 2019/1937 sul whistleblowing, entrata in vigore il 16 dicembre 2019, rappresenta un passo fondamentale per la protezione dei segnalanti di illeciti all’interno dell’Unione Europea. L’obiettivo principale è garantire tutele effettive e uniformi a chi denuncia violazioni di norme, atti di corruzione, frodi, rischi per la salute pubblica, l’ambiente o altre forme di mala gestione.
L’Italia ha recepito la direttiva con il D.lgs. 24/2023, che ha sostituito e ampliato le precedenti normative (come la Legge 179/2017).
A Chi Si Rivolge?
La normativa si applica a:
- Settore pubblico: tutti gli enti pubblici e le amministrazioni.
- Settore privato: aziende con almeno 50 dipendenti, oppure che operano in ambiti sensibili come finanza, appalti pubblici, ambiente, sicurezza alimentare, trasporti, ecc.
Cosa Prevede la Direttiva?
1. Obbligo di istituire canali interni di segnalazione
Le aziende ed enti soggetti devono predisporre canali sicuri, riservati e accessibili per permettere ai lavoratori di segnalare illeciti o comportamenti scorretti.
2. Tutele forti per il segnalante
- Diritto all’anonimato o alla riservatezza.
- Protezione contro ritorsioni, demansionamenti, licenziamenti, discriminazioni o danni alla reputazione.
- Inversione dell’onere della prova: spetta al datore di lavoro dimostrare che eventuali azioni contro il whistleblower non sono legate alla segnalazione.
3. Possibilità di segnalazioni esterne
In mancanza di un canale interno efficace, il segnalante può rivolgersi a:
- ANAC (per il settore pubblico)
- Altre autorità competenti a seconda dell’ambito (GdF, Autorità di Vigilanza, ecc.)
4. Obbligo di feedback
L’organizzazione deve dare riscontro entro 7 giorni dalla ricezione della segnalazione e concludere l’istruttoria entro 3 mesi (estendibile a 6 in casi complessi).

Chi Può Segnalare?
Non solo dipendenti, ma anche:
- Ex dipendenti
- Candidati a un posto di lavoro
- Collaboratori e consulenti
- Fornitori, subappaltatori e loro personale
- Tirocinanti e volontari
- Azionisti e membri del CdA
Cosa Può Essere Segnalato?
Qualsiasi illecito o comportamento irregolare che violi normative UE o nazionali in ambiti come:
- Appalti pubblici
- Servizi finanziari e fiscali
- Ambiente e salute pubblica
- Sicurezza dei prodotti e dei trasporti
- Protezione dei dati personali
- Lotta alla corruzione
- Concorrenza e mercato interno
Obblighi Organizzativi per le Aziende
Implementazione di un canale interno sicuro
Può essere digitale, cartaceo, telefonico o anche con incontri di persona.
Nomina di figure responsabili della gestione delle segnalazioni
Con adeguata formazione e autonomia.
Registrazione e tracciabilità
Tutte le segnalazioni devono essere conservate per almeno 5 anni, nel rispetto del GDPR.
Informativa e policy
I dipendenti devono essere informati con documentazione chiara e accessibile.
Formazione del personale
Obbligatoria per garantire consapevolezza e corretta applicazione delle procedure.
Sanzioni Previste
Il D.lgs. 24/2023 prevede sanzioni amministrative fino a 50.000 € per:
- Ostacolo alla segnalazione
- Mancata istituzione del canale interno
- Ritorsioni verso il segnalante
- Violazione della riservatezza
Strumenti da Adottare
Le aziende possono dotarsi di:
- Piattaforme digitali per la gestione delle segnalazioni
(criptate, anonime, auditabili) - Modelli di policy e regolamenti interni
Conforme al GDPR e alle linee guida ANAC. - Corsi di formazione obbligatori
Per personale HR, legale, dirigenti e figure responsabili.
La Direttiva Whistleblowing UE 2019/1937 segna un cambio di paradigma: non più solo un’opportunità etica, ma un obbligo legale concreto. Le aziende devono adeguarsi, non solo per evitare sanzioni, ma per creare un ambiente di lavoro più sicuro, trasparente e responsabile.
Investire in sistemi di whistleblowing moderni, policy chiare e formazione mirata significa proteggere l’organizzazione, i dipendenti e la reputazione aziendale.